I morti in casa, per banali incidenti domestici, sono moltissimi ed è un fatto da tenere in considerazione.
Ogni anno, in Italia, si verificano 4 milioni e mezzo di incidenti domestici.
Di questi 8mila hanno esito mortale. L’incidente più frequente è la caduta.
Le persone più colpite sono donne (ancora deputate ai lavori domestici), anziani e bambini. Ovvero chi, in casa, passa la maggior parte del suo tempo.
Le vittime di omicidio volontario, in Italia, sono circa 500 ogni anno di cui un terzo sono donne, spesso uccise dai loro compagni o ex (ma non sempre).
Le vittime di incidenti occorsi sui luoghi di lavoro sono circa un migliaio. Quelle per incidente stradale sono state (nel 2018) poco meno di 3.400.
Va da sé che gli 8.000 morti all’anno per incidente domestico dovrebbe ricevere un po’ di attenzione.
Di cosa si muore in casa?
Prima causa di morte, secondo gli studi, è la caduta accidentale. Ci sono diversi tipi di caduta: si può cadere perché si inciampa o si può cadere da un’altezza.
Inciampare in un tappeto, scivolare sul pavimento bagnato possono avere delle conseguenze. Ma cadere dalla scala quando si è sul sesto gradito a un’altezza di un metro e mezzo è diverso.
Morti in casa, perché?
Innanzitutto perché non si considera l’aspetto lavorativo che le faccende domestiche comportano.
La legislazione sul lavoro mette paletti piuttosto stringenti a chi è deputato, professionalmente, alle pulizie: le scarpe anti infortunistiche, per esempio, sono un aspetto fondamentale.
A cui, purtroppo, la maggior parte delle persone che fanno i lavori domestici non pensa. Chi mai acquista un paio di calzature anti sdrucciolo e con suola in gomma per pulire il pavimento di casa?
Eppure, sarebbe un ottimo inizio: indossare scarpe adatte quando si fanno i lavori domestici mette al riparo da incidenti banali che potrebbero avere esiti infausti.