Coronavirus sta seminando il panico. Se da un lato certamente le misure straordinarie adottate dal Governo mirano a contenere il contagio, dall’altro alcuni stanno già giocando sul panico dilagante.
Al di là del coronavirus di cui non parleremo perché non siamo infettivologi, ci interessa capire il fenomeno che dal panico porta al crimine.
Truffatori da Coronavirus
Alcuni truffatori sono già all’opera muniti di mascherine e tamponi: suonano alla porta spacciandosi per sanitari e raccontando che sono stati incaricati di fare il tampone per il coronavirus.
I più ingenui e deboli, i più preoccupati, e non è colpa loro, hanno aperto con la conseguenza dell’abitazione svaligiata. La colpa non è di chi apre la porta, ma di chi truffa.
Per stare al sicuro, però, perché va bene essere ingenui, ma non stupidi, è opportuno sapere che nessuno sta andando in giro a fare tamponi.
Quindi si apre alla porta, come di regola, solo a chi si conosce o si attende. Non si fanno entrare in casa sconosciuti. Nemmeno se muniti di tesserini.
Coronavirus: un giro a Milano all’ora di punta
Milano, lunedì 24 febbraio tra le 18 e le 19.30, sembra una città un po’ diversa dal solito.
Non si può dire che sia spettrale, né che sia vuota. Nella zona sud, per esempio, alcune arterie di collegamento, come viale Cermenate, via Meda, piazza Maggi sono decisamente scorrevoli.
Di solito, in quell’orario, invece, sono congestionate dal traffico. Le scuole chiuse sicuramente contribuiscono a fare la differenza.
Anche uno dei tram, la linea 15, in direzione Duomo – Rozzano (quindi verso la periferia), alle 19.15 era pressoché vuoto. Un momento inedito, in effetti.
Psicosi Coronavirus
Tre supermercati mostrano lo stesso panorama: scaffali vuoti, come nei film da apocalisse zombie.
Un direttore di supermercato, intervistato, ha sottolineato che “non c’è alcun problema sulle scorte, ordiniamo, come sempre, la merce di giorno in giorno.”
Quando i clienti hanno iniziato a fare scorte?
“Un paio di giorni fa. Sabato abbiamo lavorato molto bene. Ma a giorni metteremo dei cartelli così da rassicurare la nostra clientela: il cibo non manca e non mancherà.”
Comprano soprattutto la carne fresca. Perché?
“Non ne ho idea. Non lo so. È follia.”
Disinfettanti e dintorni
Le farmacie visitate, un paio, sono a corto di farmaci. Non solo quelli che ci aspetterebbe: antipiretici e disinfettanti, ma tutti gli altri.
“Chiedono le mascherine, che non abbiamo. Prendono qualsiasi cosa, dalle vitamine ai farmaci per la pressione. E un signore, poco fa, ha fatto incetta di tutto, compreso lo shampoo antiforfora.“
Quindi, un’apocalisse, ma in ordine?
“Così pare.”
Cosa altro chiedono i clienti?
“Alcuni fanno domande circostanziate. Hanno due linee di febbre e si preoccupano, altri invece, e sono giovani, soprattutto studenti fuori sede, hanno paura di prendere il treno, ma vogliono tornare a casa.”
E gli anziani?
“Alcuni anziani con patologie pregresse, magari con problemi cardiaci o respiratori, hanno ottenuto le normali raccomandazioni in vista di un’influenza normale: evitare di uscire, sono già cagionevoli”.
E gli altri?
“Per gli altri, sinceramente, non ho idea. Mi sembra tutto esagerato. Abbiamo esaurito le scorte di disinfettante immediatamente. Ma siamo una farmacia galenica e il nostro direttore si è messo a fare i disinfettanti con alcol al 65% e ipoclorito di sodio”.
Alcol e candeggina?
“Esatto. In grado di disinfettare efficacemente”.
Lei è farmacista. Ha fatto scorta di medicinali?
“No. Ho comprato una confezione di tachiripina tre giorni fa perché l’avevo terminata. Una cosa che faccio normalmente. Giusto per averla.”
Chiusura locali e crimine
Il crimine resta confinato quando le brave persone occupano le posizioni.
Un’area urbana in cui solitamente le brave persone, i bravi cittadini, transitano, si fermano, vivono, è preclusa ai criminali.
Quando un’area resta scoperta, perché i bravi sono arretrati, allora i cattivi hanno campo libero.
Succede, per esempio, di notte: meno gente in giro (perché va a dormire, perché il giorno dopo deve andare a lavorare) più criminali.
Chiudere i locali alle sei del pomeriggio, chiudere le scuole, significa rischiare di scoprire alcune zone. Di cedere le posizioni a chi vive di crimine.
Coronavirus, che fare?
- informarsi sui canali ufficiali
- non diffondere il panico basandosi sul sentito dire e su notizie non confermate o false
- non aprire la porta a chi dice di voler fare controlli o tamponi per Coronavirus
- lavarsi le mani, bene e frequentemente
- evitare di fare incetta di farmaci: servono a tutti
- evitare di fare scorte di cibo: serve a tutti
- non starnutire o tossire nelle mani, mai (anche senza Coronavirus)
- si starnutisce e tossisce nell’incavo del gomito (con le mani si tocca tutto, con l’incavo del gomito no)
- non toccarsi occhi, naso e bocca se non si hanno le mani lavate (anche senza Coronavirus)